Scuola di Formazione Triennale in Teatroterapia

COLICO (LC) – presso Casa Laboratorio degli Artisti – Via La Gera, 106

PROGRAMMA I° anno

1° incontro
DEFINIZIONE DELLA DISCIPLINA

2° incontro
SPONTANEITÀ
ARMONIA 

3° incontro
VOCE E RESPIRO
IMPROVVISAZIONE

4° incontro
SENTIMENTO
AZIONE RITUALE

5° incontro
MASCHERA  
AZIONE E REAZIONE

6° Incontro
AZIONE RITUALE 2

FORMA

7° incontro
PERCEZIONE nella NATURA

Residenziale di 6 giorni
RESIDENZIALE

Orario:
dalle ore 12.00 di sabato
alle ore 16.00 di domenica

aggiornato il 2 febbraio 2024


News & Eventi

Il Mostro

Martedì 25 aprile 2023 - ore 14,30 - Colico - Via La Gera, 106

Teatro della Spontaneità

Scuola di Formazione in Teatroterapia – Colico

presenta

IL MOSTRO

Spettacolo teatrale
DI e CON:

Francesco Bramè

Serena Catalano

Angela Micheli

Nicol Mischi

Mattia Pellas

Alberto Pluda

Isabella Valli

Nicole Zanin

REGIA:
Roberto Motta

Gli attori della Scuola di Formazione in Teatroterapia rappresentano come la paura possa essere funzionale al potere e al controllo e al come cercare di vincerla. Lo spettacolo è una libera interpretazione dei testi “Il mostro” di Agota Kristoff, “Lo stato di assedio” di Albert Camus, “La vegetariana” di Han Kang e “Risveglio di primavera” di Frank Wedekind.

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Diario della Formazione 3

Cari compagni ed insegnanti, è proprio vero che le cose puoi spiegarle in modi differenti ma è esattamente vivendole che magicamente acquistano senso. Mi viene in mente quando all’inizio ci veniva chiesto quali fossero gli argomenti che volevamo approfondire. Tra i tanti scrissi dell’interiorità delle persone in particolare delle emozioni. In questo weekend sono stata testimone dell’importanza del gruppo all’interno di questo percorso. Quello a cui ho assistito è stata energia pura e vera che attraversava la stanza, con la capacità di farci vibrare nel profondo. Nella normale quotidianità ho imparato a soffocare costantemente le emozioni, probabilmente come protezione per lasciare uscire il minimo indispensabile. Quello che viviamo quando ci incontriamo comincia a farsi spazio dentro di me, sento che la situazione sta cambiando. Lo vedo nelle situazioni di ogni giorno, in particolare con il rapporto  burrascoso con mia madre o nelle situazioni in cui prima credevo non valesse la pena rispondere. Adesso faccio mia la consapevolezza che è un bene esprimersi sempre, anche  in maniera negativa, cosa per me assai difficile ,e che un bel “vaffanculo”  detto a denti stretti ha il suo valore. A tal proposito non voglio che si pensi che questo percorso faccia uscire il mio lato peggiore, eh. Ma il punto è che sta sciogliendo il guscio in cui soffoco tutto. Questa cosa non mi spaventa affatto, anzi mi fa volare e mi aiuta a sentirmi viva. Il clima di non giudizio di cui parlavamo è senza dubbio fondamento della questione. Alla fine è l’unico luogo dove possiamo esprimerci al meglio in completa trasparenza e adesso  comincio a capire perché nella teatroterapia il lavoro sul gruppo è la chiave. Vi racconto un aneddoto divertente sintesi di questo percorso proficuo. Io solitamente quando nelle discussioni familiari, rispetto alle scelte che faccio nella vita, vengo aggredita, mi mantengo composta e rispondo con calma facendo la figura di quella che ha torto. Si parla di una serie di discorsi che vanno avanti da tempo. Ecco il giorno di Pasquacon mio stupore, durante il pranzo ho carburato, quando all’improvviso mi sono alzata ho sbattuto i pugni sul tavolo ed ho esclamato a gran voce davanti a tutti : “Che Pasqua di Merda” poi sono uscita dalla stanza sbattendo la porta. E questa cosa ha lasciato di stucco tutti, me compresa, però finalmente è cominciato ad uscire qualcosa. Al di là della manifestazione poco educata finalmente sono uscite le mie emozioni anche se in questo caso negative. Poi ci sono stati anche altri episodi positivi però ho voluto raccontarvi questo perché resterà nella storia familiare. Ricapitolando auguro a tutti voi di trovare il vostro cambiamento in questo bellissimo viaggio insieme. Un abbraccio!

Nicol

Sono tornata, ancora una volta. Sembra di dover andare a Colico per incontrarmi di nuovo. È un appuntamento sacro. Abbiamo raggiunto l’orto per ricollegarci col sentire e siamo poi andati in atelier e abbiamo posato gli sguardi sulle maschere e sugli specchi. Ci siamo guardati, ci siamo mascherati. Ci vedevamo scambiandoci le maschere. Per me avevo i fianchi larghi e troppe difese e quando abbiamo meditato, sotto la guida di Walter, quei fianchi e quelle difese hanno originato un’immagine bella, terrifica e potente. È stato come vedere chiaramente la forma della mia anima. Io la seguivo da dietro e mentre lei nel bosco si spogliava e si accovacciava nuda sulla terra nuda come lei per respirare insieme, io danzavo attorno a lei giocando fra le forme dei rami degli alberi. Nella restituzione mi sono detta ok, posso dire quello che sono senza temere e Walter mi ha ricordato che si è quel che si è anche se non si dice. Il giorno dopo sono diventata una danzatrice di strada e Francesco mi ha riconosciuta. La danza sta tornando sgomitando dentro al corpo. Quello che mi sto portando a casa, a Bologna, adesso, è Vedi l’anima che incarni e danza, per favore.

Serena

Cari miei insegnanti, compagne e compagni, più andiamo avanti e più andiamo in profondità! Mi è sembrato che la nostra ultima lezione abbia rappresentato qualcosa di più del “semplice” apprendere attraverso le spiegazioni e i laboratori in atelier. Questa volta il lavoro è stato più che mai su di noi, ma soprattutto tra di noi. Ci siamo incontrati sabato mattina completamente scarichi, chi per un motivo e chi per un altro. Solo dopo la prima lezione con Roberto, seduti a tavola, ci siamo ritrovati, ognuno con se stesso e tutti con ognuno. Mi è sembrato come se il gruppo, dal momento che si riunisce, manifesti una sorta di sintonia, la stessa che serve per lavorare a teatro e cioè quella che permette di condividere e sentire l’energia tra i teatranti in scena. D’altronde il teatroterapeuta deve interfacciarsi costantemente con il “gruppo” e il modo migliore per capirne l’importanza è viverlo in prima persona. Ho avuto l’occasione di sperimentare tale fiducia nel gruppo quando domenica con Walter abbiamo lavorato sullo psicodramma. La possibilità di aprire la porta e lasciare che gli altri guardino, sapendo che nessuno irromperà dentro senza un esplicito consenso, è stata la prova che il nostro gruppo ha raggiunto un buon livello di equilibrio.

Mattia

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Trasparenza Contributi Pubblici 2023

L'Associazione Politeama nel corso dell'anno 2023 ha ricevuto contributi pubblici per un ammontare inferiore ai 10.000 Euro

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Nuovo Spazio Creativo

Ha riaperto Spazio Creativo - Articolo Giornale di Vimercate - Dopo l'esperienza del 2019/20 interrotta a causa del Covid-19 riparte con nuove iniziative - Prossime iniziative - Il prossimo incontro sarà il 24 febbraio 2024 con l'inaugurazione della 8a mostra - la 2a mostra fotografica "Il mio viaggio a ..." nella galleria di Palazzo Solera Mantegazza. La prima iniziativa è stata la mostra "Colori in movimento" inaugurata l'11 settembre 2021 e aperta per tutto il mese di settembre. Il "Nuovo Spazio Creativo" è un luogo di incontro a Bernareggio, Via Dante - Palazzo Solera Mantegazza, dove è possibile trovarsi per dipingere, scolpire, fare teatro, con la guida di persone esperte. Si possono incontrare altri amanti dell'arte e scambiarsi opinioni e tecniche. Lo spazio creativo ha anche uno "spazio biblioteca aperta" dove si possono prendere libri da leggere o portare libri già letti.

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Intervista a Walter Orioli

https://www.youtube.com/watch?v=VacT34cwnzc
Cos'è la teatroterapia
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TEATROTERAPIA – FAR TEATRO PER CAPIRSI

Nell'ottobre 2018 la Gagliano Edizioni ha pubblicato la versione rivista e aggiornata di “Far teatro per capirsi” il libro di Walter Orioli nato da un’esperienza trentennale di lavoro teatrale e analitico, coglie in profondità la funzione educativa del teatro per l’animo umano: interpretare un nuovo personaggio nato dall’improvvisazione e non da un testo letterario porta a scoprire una parte inesplorata de sé stessi e a superare le proprie nevrosi. Il nuovo libro si arricchisce di alcune nuove esperienze e immagini del lavoro svolto in questi ultimi anni. Non c’è proiezione fuori di sé, ma guarigione perché la libera espressione elimina i blocchi muscolari e, allo stesso tempo, quelli mentali. E’ un approccio globale alla persona, in quanto permette l’espressione di sé come totalità emotiva, intellettiva, spirituale e fisica. Lo puoi acquistare nelle migliori librerie oppure nelle librerie online....
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